La storia di Najwa

Mi chiama Najwa, vengo dalla Siria e abito in Italia da quasi tre anni. Sono venuta in questo paese per fuggire dalla guerra che da circa 10 anni affligge il mio paese. Sono potuta venire in Italia grazie ai corridoi umanitari, coordinati dalla Comunità di Sant’Egidio. Certo, non è stato facile rientrare nel programma dei corridoi. Ho dovuto fare moltissimi colloqui e convincere gli operatori che selezionavano le persone da ricollocare che meritavo l’opportunità di costruire una nuova vita in un altro paese. Molte persone che hanno sofferto come me non hanno avuto questa opportunità. Il mio caso era speciale perché io non viaggiavo da sola, ma con mio figlio e senza un marito o un compagno. Ho divorziato da mio marito quando ero in Siria, in seguito ad un matrimonio problematico all’interno del quale ho subito maltrattamenti. Emozionata della nuova vita che mi aspettava in Italia, arrivo a Mantova il 24 settembre 2019. Non conoscevo la lingua italiana, nessuna persona e non avevo un lavoro. Sapevo di avere solo un anno per poter imparare l’Italiano e trovare un impiego dopodiché sarei rimasta sola in quanto le organizzazioni che mi hanno permesso di venire ed hanno accolto forniscono il loro supporto solo per questo breve periodo. Come se questa condizione non fosse già abbastanza complessa, è arrivata la pandemia da Coronavirus a complicare ulteriormente le cose. Ero molto preoccupata per il mio futuro e per quello di mio figlio. Il fatto che fossimo stranieri e non molto integrati rappresentava un ostacolo soprattutto per lui. A scuola infatti non riusciva a socializzare e si sentiva molto solo. Ciò che mi ha dato speranza e la spinta giusta è stato iniziare a frequentare una chiesa di quartiere. Io sono musulmana, ma per me e le persone della chiesa che mi hanno accolta non esiste differenza tra un musulmano e un cattolico.

Siamo tutti fratelli. Nella chiesa ho conosciuto molte persone che mi hanno aiutata ad imparare la lingua italiana facendomi leggere articoli di giornale e spronandomi ad avere conversazioni e mi hanno aiutata a trovare la strada giusta per me. È stata proprio una “sorella di chiesa” che mi ha iscritta ad un corso di digital literacy per donne rifugiate, ed è così che ho ottenuto l’opportunità di seguire un corso online in digital marketing.
Nonostante il corso, la mia vita a Mantova non mi offriva molto. Ho deciso che dovevo prendere in mano la situazione e dare una svolta ad una situazione di stallo. Mi sono impegnata così a trovare opportunità altrove e, grazie al supporto di un amico, mi sono trasferita a Padova, dove c’erano più opportunità. Ho iniziato a lavorare in un supermercato del centro e a seguire lezioni intensive di italiano, continuando ad impegnarmi nel corso in digital marketing. Ho superato l’esame di fine corso e grazie agli ottimi risultati, ho ottenuto una borsa di studio per frequentare un master online presso il Talent Garden di Milano. Sto per concludere il master e  una volta finito avrò l’opportunità di trovare lavoro nell’ambito del digital marketing. Adesso parlo bene italiano, sono soddisfatta della mia vita e ho molte speranze per il mio futuro e per il futuro di mio figlio. Cos’è stato che mi ha dato la forza di andare avanti e dare una svolta alla mia vita? Sono molto grata alle organizzazioni che mi hanno aiutata a venire in Italia e ad avviare la mia vita, ma non mi sentivo bene sapendo di dipendere da loro e di non essere indipendente. Io volevo essere autonoma ed in grado di raggiungere i miei obiettivi con le mie forze. Ho creduto in me stessa e nelle mie capacità! Mi sono impegnata tanto nello studio e nel lavoro e questo mi ha ripagata.

Io sono musulmana, ma per me e le persone della chiesa che mi hanno accolta non esiste differenza tra un musulmano e un cattolico.

Najwa

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